Monday, 25th April 2011

tiriamo le somme!

Posted on 28. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Due settimane fa a Cancun si è conclusa la sedicesima conferenza delle parti dell’UNFCCC, un successo politico e diplomatico insperato da molti ribattezzato come la vittoria del multilateralismo.

Grazie all’ottimo lavoro svolto dalla presidenza messicana e alla maggiore flessibilità dimostrata dai diversi paesi, ora possiamo nuovamente riporre fiducia nell’istituzione dell’UNFCCC come unico contesto possibile nel quale trovare soluzioni internazionali eque sui cambiamenti climatici. Questo rappresenta davvero un importantissimo balzo in avanti se ricordiamo com’era finito l’ultimo COP di Copenhagen non più di dodici mesi fa.

Il “Cancun Agreement” (l’accordo di Cancun) rappresenta così una pagina incredibilmente importante per la storia alla lotta ai cambiamenti climatici: al contrario ad esempio dell’Accordo di Copenhagen, quello di Cancun è stato adottato come una decisione dell’ONU, anche se non si tratta ancora di nulla legalmente vincolante – per quello bisognerà aspettare il prossimo COP che si terrà in Sud Africa.

C’è stata l’opposizione tenace della Bolivia, e anche se non sono ancora del tutto chiare quali siano le conseguenze dell’azione boliviana sul risultato della conferenza, l’impressione generale è che questa non rappresenti un ostacolo in quanto non ha pregiudicato l’adozione dell’accordo basato sul consenso.

Secondo la presidente della COP Espinosa, infatti, non c’è stata alcuna obiezione formale all’adozione – in particolare la presidente si era riferita al fatto che il consenso non doveva essere interpretato come la possibilità di un paese di porre un veto su di una decisione altrimenti unanime (ancora qui la differenza con Copenhagen, dove i paesi contrari erano circa un quarto del totale e da qui l’impossibilità di far passare l’accordo come una decisione e la conseguenza del poterne prendere solamente “nota”).

Ma in cosa consiste l’Accordo di Cancun? Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti? Esso ha stabilito la creazione di un fondo verde sotto la guida del COP per assicurare un fondo per la mitigazione e l’adattamento nei paesi in via di sviluppo. La word Bank sarà il trustee designato.

E anche se sulla mitigazione c’è ancora molto da fare, ci sono stati importanti progressi anche sull’adattamento e sugli MRV (procedure di misura, reporting e verifica che danno l’opportunità ai paesi di dimostrare le loro azioni per combattere i cambiamenti climatici).

Il più grande pregio è però rappresentato dalla ritrovata fiducia nell’istituzione da parte dei paesi partecipanti.

Una vera boccata di ossigeno per il processo. Il processo è ora salvo, il clima e il nostro futuro ancora no.

Quasi fatta.. e chi se lo aspettava?

Posted on 11. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Si è conclusa la riunione informale della presidenza della COP. Che dire.. prima di venire qui a Cancun nessuno si aspettava molto da questa conferenza.

Si ricordava di come questa potesse essere una tappa fondamentale per la lotta ai cambiamenti climatici e di come fosse importante per cominciare a costruire un vero dialogo anche se il risultato vero verrà fuori solamente dal prossimo COP, ma in realtà erano più speranze che aspettative vere dato come si era chiuso il vertice di Copenhagen e come stavano andando le cose fino a qualche ora fa.

Infatti, tranne alcune voci fuori dal coro, si è rivelato un successo ben più grande delle più rosee previsioni.

Partiamo dalla parte negativa. Bolivia ha rigettato il testo e continua a farlo nei gruppi di lavoro ad hoc anche mentre vi sto parlando. Motivo? Non abbastanza forte, non porta a vantaggi di alcun tipo dal punto di vista di lotta ai cambiamenti climatici, anzi secondo loro li peggiorerebbe. Dalla loro parte c’è Cuba che offre la propria solidarietà.

Venezuela e l’Arabia Saudita hanno chiesto alla presidenza di prendere in considerazione quanto detto dalla Bolivia.

Il resto del mondo? I primi a prendere la parola dopo la Bolivia sono i peruviani che parlano a nome di molti stati del Sud America (Ecuador, Cile, Costa Rica, ecc.) è dicono chiaramente che il testo è bilanciato, che non ci sarà nessun aumento della temperatura globale superiore ai 2 gradi se si combinano i due tracciati LCA e KP. Boato in sala.

Da questo momento in poi parleranno altri 39 stati. Verdetto? Unanime.. Non si poteva sperare o immaginare di avere testo migliore.

Parlano le Maldive che danno una tiratina di orecchie alla Bolivia “Noi siamo il paese probabilmente maggiormente esposto ai cambiamenti climatici, eppure pensiamo che il testo sia bilanciato. Non ci sono ragioni per perdere altro tempo. è tempo di andare avanti ora. Passiamo al livello successivo. Approviamolo e lavoriamoci su nei prossimi dodici mesi!”. Poi continua a parlare ma gli applausi della sala sono davvero tanti, allora le Maldive chiudono il discorso con “Signar Presidente, l’applauso della sala parla per tutti!”

Parla il Lesotho per tutti i paesi meno sviluppati è dice che il pacchetto include tutti gli elementi base per un accordo in Durban.

L’Australia dice che questo rappresenta un passo storico in avanti ed una vittoria del multirateralismo.

L’Unione Europea si dice entusiasta di quanto raggiunto.

Il Bangladesh riconosce che sebbene i testi non sono perfetti sono pur sempre un grande risultato, sottolinea come si è lavorato tanto nelle ultime 72 ore e ricorda come per il prossimo COP ci siano ancora 8760 ore di lavoro da svolgere con la stessa intensità.

Gli Stati Uniti dicono che il testo no è perfetto ma è una buona base sulla quale costruire un accordo.

La Cina è anche lei soddisfatta ma ricorda come la strada è ancora difficile, mentre il Giappone ha solo due cose da dire: profonda ammirazione per la presidenza e profondo supporto per il testo.

L’India addirittura paragona la presidenza agli Dei per la sua capacità di poter mettere (quasi) tutti d’accordo e di aver dato forza al processo. Nota come in vita loro non abbiano mai visto una doppia standing ovation, sia dopo che prima che la performance abbia avuto inizio (riferendosi ai 5 minuti di applausi ricevuti quando la presidente Espinosa ha messo piede nella sala).

La palla è poi passata nelle mani dei due ad hoc working group sul protocollo di Kyoto e sul LCA, che hanno adottato le decisioni e rimandato il verdetto alla chiusura plenaria della COP e CMP.

Il COP e COP/MOP ha visto una lunga battaglia andare avanti tra la Bolivia e la presidenza, con la Bolivia reclamando per il fatto che la presidenza ha dichiarato la decisione presa. Secondo il paese sud americano non può esserci una decisione in quanto non c’è il consenso, strumento fondamentale nelle Nazione Unite. La Espinosa taglia corto dicendo che uno solo non può porre il proprio veto se c’è il consenso di altri 193 paesi.

E’ fatta! La Bolivia si indegna. Il resto del mondo esulta!

Dopo la 21esima ora di diretta, un a presto e grazie!

For how long do i have to update this picture?

Posted on 10. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Last time i deleted Copenhagen and replaced it with Cancun.. it looks like i have to do this again with Durban..

Incontro con Ciaran Cuffe, Ministro di Stato Irlandese

Posted on 10. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., ireland, Italy

Questa mattina mentre aspettavamo che la plenaria cominciasse ho incontrato il Ministro di Stato Irlandese Ciaran Cuffe.

La cosa incredibile è che abbiamo organizzato il nostro meeting su twitter! Si, avete capito bene. Vi ricordate ieri quando vi avevo detto che il Ministro Irlandese aveva catturato la mia attenzione annunciando su twitter che stava per salire sul palco? Bene, gli avevo mandato un messaggio per sapere se era disponibile ad incontrarci e.. voilà.. alla faccia dei segretari/e che fanno da filtro, dei “non so le faccio sapere”, “siamo molto impegnati” o dei “forse se troviamo un minuto domani”.. modello irlandese: chiesto, fatto.

Accessibilità, trasparenza, cordialità. Cosa si può chiedere di più?

L’incontro, tra una risata e un’altra (insomma.. in pieno stile irlandese), dura più o meno una mezzora. Parliamo della difficoltà di agire da un punto di vista finanziario vista la crisi irlandese. Ciaran dice che l’importante è pensare sempre a cosa si va incontro. La crisi climatica ci accompagnerà per i prossimi decenni, sarà sempre dietro l’angolo, quindi necessita essere sempre presa in considerazione, messa in primo piano nonostante le altre crisi attuali.

Poi parliamo del ruolo dell’UE, delle frizioni al suo interno, di dove si potrebbe migliorare, di cosa stia facendo l’Italia. Così, senza troppi giri di parole. Parliamo dei verdi, del suo modo di fare politica e della differenza con la politica italiana.

Fantastico. Abbiamo solo da imparare.

EU Presser Briefing just finished here in Cancun

Posted on 10. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U.

Here’s Connie Hedegaard, EU climate commissioner, leaving the EU presser

EU Presser Briefing just finished here in Cancun

Connie Hedegaard sad that the situation is not going in the right way, as she has not seen enough progress in some areas as MRV, Market Mechanism, Future accounting rules or the legal form.

“we don’t have enough to keep us below 2 degrees, we are still at 60% of what it should be done” said Hedegaard.

Joke Schauvliege, from the Belgium presidency said that EU came here in order to achieve a balanced package with all elements, including difficult issues like mitigation and transparency. He stressed how the pledges made in the last COP, even is they are not enough to avoid dangerous climate change, must be introduced into the UN process. There is the need to be more ambitious, to do more. Schauvliege said that EU is here to save process and climate.

Then the question and answer started.

On the EU position:
The EU reminded how is not wise to go into details right now, because they are still working, but there are some promising elements to succeed and to compromise.

On compromise:
For the EU the science and UNEP advice must be reflected in the text that is hopefully going to be agreed by the end of the day. The pledges in the Copenhagen Accord are just the beginning, not the end of the story.

On the KP:
The Kyoto Protocol as it is is not enough. We tried to find solutions with both Japan and Russia yesterday. We know their position but in an international process parties need to be flexible.
We spent the night in consultations, everyone knows what is at stake, Japan and Russia know too.

On a question about loopholes on LULUCF
There has been progress on LULUCF. Later today we need to look at all the text together and see where compromises are necessary between different elements.

On a legally binding outcome:
Our wish has been to get a legally binding deal done in South Africa. How realistic it is to get it in South Africa will depend on how it will end today. The more we get done in next few hours the smoother the path to Durban will be. We want to make major steps in Durban.

Stern and Ramesh together at the terrace!

Posted on 10. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in India, Photos, U.S.A.

United States Special Envoy for Climate Change Todd Stern and Indian Minister Ramesh were having a conversation 5 minutes ago at the Moon Palace terrace. What were they talking about?

Ultimo giorno di Cancun. Il COP16 minuto dopo minuto!

Posted on 10. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Il bar esterno del Moon Palace. Stamattina particolarmente vuoto

Oggi qui a Cancun si chiude la sedicesima Conferenza delle Parti (COP) dell’UNFCCC. Qui sono le nove di mattina e per ora, che ci crediate o no, ancora non ci sono novità. Sembrerebbe che le diverse parti (Stati) siano stati svegli tutta la notte per continuarea a cercare di trovare un accordo.

Il risultato è che per ora non è ancora stato reso pubblico nessun testo (che pare sara pronto per le 10 per l’LCA) e tutte le riunioni sono state posticipate, mentre ieri la Presidente della COP Espinosa chiudeva il suo discorso finale con questa frase: “domani (oggi) dovremmo affrontare la realtà di dover spiegare ai nostri popoli come mai non siamo riusciti a raggiungere un accordo, siamo in grado di trovarlo”.

ore 08.50 - Nel bar all’aperto del Moon Palace il Ministro Indiano Ramesh e il responsabile USA dei cambiamenti climatici Todd Stern si incontrano a qualche metro dal nostro tavolo per scambiare un paio di battute (http://adoptanegotiator.org/2010/12/10/stern-and-ramesh-together-at-the-terrace/)

ore 09.51 - La plenaria è annunciata per le 11, dopo che doveva cominciare alle 8,30, per poi essere posticipata prima alle 9,30 e poi alle 10.

ore 10.11 - Vado ad incontrare il Ministro Irlandese!

ore 11.05 - Finito l’incontro con il ministro di stato irlandese (http://adoptanegotiator.org/2010/12/10/incontro-con-ciaran-cuffe-ministro-di-stato-irlandese/). La plenaria ancora non comincia. sarà rimandata ancora?

ore 11.30 - La plenaria è rimandata ad oggi pomeriggio.

ore 11.50 - La Presidenza annuncia che sta lavorando per presentare il testo per le 3 di oggi pomeriggio.

ore 12.50 - non ci sono novità sostanziali. Si aspetta la pubblicazione del testo

ore 15.03 - Sembrerebbe che la plenaria del COP cominci alle 9 di sera..

0re 15.54 - SBSTA e SBI hanno riportato il proprio lavoro alla plenaria del COP/MOP

ore 16.10 - sembra che il testo del KP e del LCA sono già usciti. Ma sono introvabili..

ore 16.20 - Il COP/MOP ha adottato tutte le decisioni degli organi tecnici e scientifici del SBI e SBSTA. Riunione per ora conclusa. Presto i AWG (gruppi di lavoro ad hoc) presenteranno il loro lavoro

ore 16.37 - la bozza di testo del KP sembrerebbe essere buona. Anno base fissato al 1990, paesi dell’annex 1 devono ridurre del 25-40% entro il 2020, il conto del taglio delle emissioni deve essere chiaro e considerare le attività del LULUCF, AAU, offsets.. quindi niente giochi di prestigio. I tagli devono essere tagli!

ore 17.00 - Bozza del KP online su http://unfccc.int/resource/docs/2010/awg15/eng/crp04r04.pdf

ore 17.35 - Un folto gruppo di ragazzi protestano davanti il Moon Palace ricordando le 21,000 vittime dei cambiamenti climatici nel 2010. Ad una ventina di loro è stato ritirato il badge che permette l’ingresso al centro delle conferenze. http://www.flickr.com/photos/adoptanegotiator/5250227226/

ore 17.38 - La sicurezza carica ragazzi e giornalisti sopra il pulman e li rispedisce al cancun messe http://www.flickr.com/photos/adoptanegotiator/5250416038/in/photostream/

ore 18.30 - La presidente del COP16 Espinosa annuncia ufficialmente che i testi sono pronti. I delegati sono entusiasti del loro lavoro e dei progressi a giudicare da questo video http://www.youtube.com/watch?v=vtmydiQTHpc&feature=player_embedded

ore 20.05 - Nella plenaria si aspetta l’inizio della riunione che farà un po’ il punto della situazione.

ore 21.30 - comincia la plenaria nella quale il presidente della COP riceve i commenti da parte dei diversi paesi sui testi presentati.

ore 24.05 - La riunione informale si è appena conclusa come mai si sarebbe potuto immaginare fino ad alcune ore fa. http://adoptanegotiator.org/2010/12/11/quasi-fatta-e-chi-se-lo-aspettava/

Rimanete con gli occhi puntati sul mio blog per conoscere tutti gli sviluppi ora dopo ora!

Parla la Prestigiacomo, ma che lezione dalla Cina.

Posted on 09. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Io e Huang Huikang, il Ministro degli Affari Esteri e responsabile del clima in Cina

Our Minister Stefania Prestigiacomo Just had her speech during the high level segment. Business as Usual. But today all my admiration goes to Huang Huikang, Chinese Minister of Foreign Affairs, for his availability and kindness.

Manca solo un giorno alla chiusura del COP16 di Cancun e finalmente oggi è arrivato il turno del nostro ministro Stefania Prestigiacomo di sostenere il proprio discorso nella plenaria del segmento di alto livello.

Prima di lei il ministro irlandese Ciaran Cuffe attira prima la mia attenzione con un “tra un poco (dopo il Kuwait) salirò sul palco a parlare per l’Irlanda” reso pubblico via twitter e poi le mie simpatie con la frase “i giovani non ci perdoneranno un altro fallimento”.

Dopo il Marocco arriva il turno del nostro ministro. “Qui a Cancun l’atmosfera è carica di ottimismo”. Queste sono le sue parole d’esordio. Poi ritorna indietro di qualche mese facendo un paragone non troppo velato con lo scorso COP di Copenhagen: ”Oggi sappiamo che potrebbe rivelarsi controproducente fissare le nostre ambizioni troppo in alto o volere raggiungere i nostri obiettivi troppo presto.”

Esprime quale sia per lei la ricetta per avere un accordo al termine di questi ultimi due giorni di negoziati: ”Io penso che sia chiaro che oramai la demagogia non è più necessaria, mentre lo sono la responsabilità e la concretezza, che poi sono le cose che sono mancate l’anno scorso.”

Dichiarazioni generali, presto seguite da un’analisi sulla situazione attuale (anch’essa generale), partendo dalla tecnologia fino alla deforestazione: “Sto pensando a un meccanismo per il trasferimento della tecnologia. Mentre altrettanto importante è combattere la deforestazione, sia per ridurre le emissioni sia per preservare le comunità indigene.”

Infine sulla parte finanziaria: “Un buon meccanismo riguardo i fondi per l’adattamento è essenziale” e “abbiamo fatto il massimo che potevamo nel fast start finance.”
Cercherò di avere un incontro di persona con lei in queste ore.

Invece una ventina di minuti fa ho avuto un incontro con Amily (la tracker della Cina) e Huang Huikang (il ministro degli affari esteri cinese e responsabile dei clima in Cina). Noi tre da soli a parlare per 40 minuti (loro in cinese ovviamente). Una cosa incredibile. Anche se ho scambiato con lui solo alcune battute nel finale, perché loro hanno parlato tutto il tempo in cinese, sono rimasto incredibilmente affascinato dalla sua disponibilità e dalla facilità con il quale è stato possibile avvicinarlo e parlare con lui, ministro di quella che è a tutti gli effetti la più grande potenza economica mondiale, senza nessuno intorno.

Tra l’altro so che oggi leggerà il mio blog attraverso google translate ed è a lui che dedico il sommario in inglese!

Pensate che riuscirò a fare lo stesso con il nostro ministro Prestigiacomo?

Un nuovo testo alternativo qui a Cancun? La storia si ripete?

Posted on 09. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

A Cancun l’UE e le piccole isole stato del Pacifico hanno lavorato nelle ultime ore per produrre un trattato alternativo e l’avrebbero già presentato alla Presidenza messicana.

La notizia è fresca fresca e per ora ha più l’aspetto di un rumour, ma quando l’Hindu Times e il Guardian escono con un articolo del genere molto probabilmente qualcosa dietro c’è di sicuro - guarda caso l’articolo riportato sul Guardian è firmato da John Vidal, ovvero lo stesso giornalista “sensazionalista” che pubblico il testo danese l’anno scorso a Copenhagen contribuendo molto a far naufragare la Conferenza delle Parti.

Al centro del testo alternativo ci sarebbero l’adozione all’interno della Convenzione di buona parte dell’Accordo di Copenhagen (COP15).

Questo avrebbe suscitato le ire delle grandi economie emergenti come Cina, India e Brasile, che intravedono in questo nuovo accordo la possibilità di abbandonare del tutto l’opzione del secondo periodo di impegni del Protocollo di Kyoto.

Continuate a seguirci per le novità..

Conferme ed incertezze. La conferenza stampa del’UE

Posted on 08. Dec, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Si è appena svolta la conferenza stampa dell’ Unione Europea qui an COP16 di Cancun, tenuta dal Commissario sull’azione per il clima Connie Hedegaard e dal Presidente della Commissione per l’ambiente Jo Leinen.

Connie comincia la conferenza ricordando come sia essenziale fissare delle regole per il futuro e come l’Unione Europea non abbia assolutamente problemi ad implementare un secondo periodo di impegni riguardanti il proseguimento del protocollo di Kyoto – anche se ci sono delle condizioni che devono comunque essere prima realizzate, come degli avanzamenti nelle trattative sul LULUCF (uso del suolo, cambio d’uso del suolo e foreste) o sull’AAU (o anche detta “aria calda”, ovvero quei crediti di emissioni non utilizzati da alcuni paesi e che vengono venduti ad altri).

Per Connie è importante e essenziale che gli impegni presi a Copenaghen vengano inseriti (o come si dice in questi giorni qui a Cancun “ancorati”) all’interno della Convenzione delle Nazioni Unite; l’obiettivo è che tutti i paesi sviluppati ed in via di sviluppo possano intanto prima ”salire a bordo” e poi alzare il livello degli impegni presi. Questa è un importante dichiarazione da parte del nostro commissario, che ribadisce quanto detto ieri dal segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon sull’importanza di raggiungere comunque un accordo qui a Cancun anche se non è perfetto, poiché in futuro c’è sempre la possibilità di trattare sui dettagli.

Riguardo la trasparenza Connie ha detto che progressi ci sono stati nel MRV/ICA, soprattutto dopo che la Cina si è dimostrata più aperta sull’argomento. In ogni caso per lei è ancora insufficiente in quanto non è stato specificato cosa voglia dire essere più aperti o come si traduce nel concreto questa apertura della Cina. Insomma, quali sono i dettagli?

Tutto sommato per il commissario del Clima dell’UE il testo negoziale ha evidenziato progressi nell’adattamento e nel trasferimento della tecnologia, mentre contiene ancora dei vuoti rilevanti che devono essere colmati se si vuole avere un testo legalmente vincolante. Ci sono ancora dei problemi politici da risolvere, e a questo riguardo l’arrivo dei ministri in questi giorni non può che essere ben accetto.

Connie vuole inoltre rispondere ai commenti fatti in questi giorni sul “fast start finance” (finanza per il breve periodo 2010-2012), precisando che l’UE sta già rispettando tutti i propri impegni, rendendo i propri conti trasparenti e visibili a tutti.

Poi Jo Lienen prende la parola, ricorda come l’UE ha completamente rispettato i suoi impegni sul “fast start “, come questi soldi siano stati consegnati e come sia fondamentale che il nuovo fondo sul clima (che poi è un problema ben più duro da risolvere rispetto al fast start) rimanga sotto il controllo della Convenzione e non in mano ad altri istituti come la Banca Mondiale – per la gioia delle ONG e dei paesi in via di sviluppo che avevano il timore di non poter controllare questi soldi così come gli sarebbe spettato.

Lienen fa notare che l’UE è nettamente a favore di un secondo periodo di impegni sul protocollo di Kyoto a prescindere dalle posizioni degli altri paesi (vuol dire che lo firmeremo comunque?), poiché questo è nello stesso interesse dell’Unione Europea.

La situazione degli impegni globali attuali porta al contenimento dell’aumento della temperatura globali sui 3 - 3,5 gradi centigradi, ovvero ben distanti dai 2 gradi promessi. Per questo la Commissione Europea si è detta pronta a riprendere la leadership in Durban (citta’ che ospita il prossimo COP17) per raggiundere questo obiettivo, rendendosi disponibile ad aumentare la riduzione delle emissioni al 30% sperando così di evitare la distruzione di alcuni stati menri dell’ONU. Per Lieden nell’accordo di Copenhagen non è stato possibile inserire una visione sul lungo periodo, mentre è necessario ridurre entro il 2050 le emissioni del 50% a livello gloobale e del 80-90% per i paesi sviluppati.

Negotiator Tracker - Andrea Cinquina


Andrea Bio

Andrea Cinquina è un ragazzo italiano di trenta anni, nato e cresciuto a Pescara, in Abruzzo. Laureato in Economia Ambientale presso l'Universitá di Pescara, ha frequentato un master internazionale di due anni in Svezia sugli studi ambientali e le scienze sostenibili. continua a leggere »


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