Aiutati che Dio ti aiuta/Help youself and God will help you as well
Posted on 07. Oct, 2009 by Andrea Cinquina in Italy, Uncategorized
In English Below
Qualche giorno fa avevo chiesto a Mara Angeloni, il capo della delegazione italiana qui a Bangkok, due favori in particolare, ovvero la sua disponibilità per avere a fine conferenza una breve intervista per poter così trarre delle conclusioni su quanto fosse accaduto in queste due settimane, e la possibilità di inoltrare la mia mail, che conteneva anche una breve descrizione del progetto “Adotta un Negoziatore” a tutte le persone che fanno parte della delegazione italiana qui ai negoziati dell’UNFCCC.
Per quanto riguarda la conversazione a fine negoziati con Mara, per ora non sono riuscito a strappare solamente un “ci proviamo”. I negoziatori ora sono molto occupati, è vero, e lo saranno sempre più con il passare dei giorni; hanno molta pressione addosso anche a causa degli occhi sempre puntati su di loro - ed il progetto “adotta un negoziatore” ne è uno degli esempi più lampanti, dove dodici ragazzi di dodici paesi diversi osservano da vicino le loro delegazioni anche per assicurare una maggiore trasparenza nel processo. Ma non vorrei che questo voglia dire che a Copenhagen avrò ancor meno tempo a disposizione per parlare con lei su quanto accade.
Invece nella mail da inoltrare avevo chiesto a tutti i delegati la loro disponibilità ad incontrarmi; la mia idea era (ed è) quella di passare in rassegna la delegazione italiana, realizzando delle mini interviste, chiedendo alcune domande generali su chi fossero, quale fosse il loro compito durante i negoziati, cosa facessero in Italia e tra una conferenza e l’altra, la loro personale idea sui negoziati, etc.
Come spesso da me sottolineato i negoziatori sono delle persone che lavorano davvero tanto e sono sempre in costantemente in viaggio; qualcuno sarebbe portato a pensare che lo stare sempre in giro sia una cosa superba; si, ma non quando lo si fa per lavoro, passando 10 ore e più al giorno in un centro conferenze, trattando su quello che oggi rappresenta il tema più delicato che l’umanità abbia mai conosciuto (ovvero il negoziare la nostra sopravvivenza) e non avendo in pratica mai del tempo libero. Vi assicuro è molto stressante, perché in un modo o nell’altro questa è la vita che sto facendo anche io per seguire le conferenze e vi garantisco che non è assolutamente una passeggiata.
Attraverso questa rubrica che avevo in mente volevo mostrare la mia riconoscenza a queste persone per il duro lavoro che fanno, soprattutto per il fatto che spesso devono agire solo come portavoce e magari neanche appoggiare le posizioni per cui trattano. Ma nonostante tutto, per ora ancora non ho ancora ricevuto neanche una risposta.
Ma come si dice, aiutati che Dio ti aiuta.
A few days ago I asked Mara Angeloni, the chief of the Italian delegation here in Bangkok, two things: her willingness to have a brief interview at the end of the talks so that we can draw conclusions about what happened in these two weeks, and to forward my email, which contains a brief description of the project “Adopt a Negotiator” to all the Italian delegates here at the UNFCCC negotiations.
Regarding the negotiations summary with Mara by the end of the week, the only thing I was able to get is only a “we’ll try.” Negotiators are now very busy, it’s true, and they will be always busier as the days are passing by; they have a lot of pressure on them, in part because of the people keeping an eye on them – for example check the project “adopt a negotiator” , where twelve boys from twelve different countries are tracking closely their delegations also to ensure greater transparency in the process. But I would not want this will mean that in Copenhagen I will have lesser time available to talk to her about what is happening.
In the mail to be forwarded to all delegates I asked for their willingness to meet me, and my idea was (and it is) to go through the Italian delegation, having short interviews, asking some general questions about who they are, what is their task in the negotiations, what they do in Italy and in between the conferences, their personal ideas on the negotiations, etc..
As I often pointed out negotiators are people who work really hard and are always on the road; I know someone would think that always travelling is a superb thing. Yes, but not when you do business, spending more than 10 hours a day in a conference centre, negotiating on what today represents the most complex issue that humanity has ever known (or negotiate our survival) and basically never having free time. I tell you it is very stressful, because in one way or another this is the life that I’m doing in the last period, following the UNFCCC conferences, and I guarantee you it is a stressful.
So I had in mind to make these interviews, just wanting show my appreciation to these people for the hard work they do, especially since many times can happen they not even like the position they have to negotiate. But despite this, for now I still have not yet received a reply.
But as they say, Help youself and God will help you as well.
