Hasta la vista, UNFCCC!
Posted on 06. Nov, 2009 by Andrea Cinquina in E.U., Italy
Nella plenaria Yvo aspetta tutti per cominciare.. in ogni senso.
Anche questa conferenza è arrivata alla fine, ma con un piccolo, non trascurabile dettaglio: la prossima volta che ci ritroveremo tutti insieme sarà Copenhagen, la più grande conferenza internazionale mai tenuta dalle Nazioni Unite.
In altre parole, non sarà come Bonn, Bangkok o Barcellona, ovvero appuntamenti passati praticamente inosservati sui media italiani, ma su Copenhagen saranno puntati davvero tutti gli occhi del mondo.
Oggi le manifestazioni dentro e fuori il centro congressi sono state moltissime, e anche la plenaria del KP è stata interrotta per qualche minuto a causa di due dimostranti; credo questo si tratti solo di un antipasto di quello che succederà durante il COP15.
Il presidente dell’LCA, il maltese Cutajar, ha deciso di fare aprire la plenaria dell’LCA con un intervento dei giovani, i quali hanno chiesto di togliere le virgolette dal nostro futuro - per chi non lo ricordasse, nel testo negoziale le virgolette su di una parola o frase che sia significano che bisogna ancora trovare un accordo su quella parte di testo; quando si è giunti ad un accordo, allora si toglieranno le virgolette.
Le plenarie sono sempre state le solite, con i soliti forti, impressionanti discorsi da parte dell’AOSIS - ovvero l’Alleanza delle Piccole Isole Stato. In due parole? Voi parlate, noi muoriamo.
Si ricorda ai delegati che entrano nella plenaria che il tempo sta passando.
Ma cosa è successo qui a Barcellona? Innanzitutto è emerso palesemente il fatto che è ormai praticamente impossibile trovare un forte accordo legale a Copenhagen che includa tutte le parti.
Nei corridoi un delegato mi spiega come a Copenhagen non sia infatti possibile raggiungere un accordo pieno così come era stato preannunciato a Bali, poichè si è troppo indietro rispetto a quanto era stato pianificato.
Secondo lui il meglio che si potrà avere dal COP15 sarà una dichiarazione politica nella quale tutte le parti dichiarino la loro volontà nel cooperare per il raggiungimento di un accordo forte e completo. In questa dichiarazione verrà probabilmente annesso il testo negoziale che sarà prodotto fino a quel giorno.
Le sue parole non sono nient’altro che la conferma di quello che praticavemente si andava già delineando da tempo.
E’ difficile accettare il fatto che non ci sarà più il tempo per raggiungere un accordo legale, ma a questo punto forse è più logico puntare su di un forte, fortissimo accordo politico in Copenhagen, che con chiarezza evidenzi che un accordo legale debba essere raggiunto il prima possibile, sulla base di quanto fatto fino al 19 dicembre.
E questa volta ritardi non saranno più tollerati.