Cuor di Tuvalu.

Posted on 10. Dec, 2009 by Andrea Cinquina in E.U., Italy

Copenhagen, due settimane al natale. Quando uno sente queste due parole nella stessa frase gli viene subito in mente la calma di una fredda, magari innevata capitale nordica.

In realtà l’atmosfera qui a Copenhagen si sta letteralmente surriscaldando per via dei negoziati sui cambiamenti climatici – scusate il gioco di parole.

Ieri lo stato di Tuvalu ha alzato la voce chiedendo ed ottenendo l’interruzione della plenaria del COP per alcune ore.
Il motivo? La richiesta di un gruppo di contatto sulla forma del testo che il nuovo probabile accordo di Copenhagen debba avere – in sostanza sul fatto se ci sarà un nuovo accordo legale, se esso sarà parallelo al protocollo di Kyoto o se lo sostituisca.

Le riunioni plenarie della COP (Conferenza delle Parti) sono riunioni che avvengono appunto esclusivamente durante le COP, ovvero una volta all’anno.
Tutte quelle a cui io ho assistito a Bonn, Bangkok e Barcellona erano delle riunioni dei gruppi di lavoro ad hoc per la preparazione al COP15.

Ora, quando un paese richiede un gruppo di contatto su di un argomento è perché esistono delle forti divergenze ad esempio durante la plenaria, e quindi si richiede la possibilità della creazione di un tavolo di discussione tra le parti più attive su quell’argomento per cercare di trovare così più facilmente un accordo.

Oggi questo è successo di nuovo: Tuvalu ha richiesto durante la plenaria del COP un nuovo gruppo di contatto sugli impegni successivi riguardanti il protocollo di Kyoto, poiché ci si era arenati proprio su questa discussione.
In pratica l’intervento tradotto in un linguaggio comune e diretto è stato: vogliamo sapere se ci saranno ulteriori impegni delle diverse parti sul futuro del protocollo di Kyoto.

La richiesta è legittima, in quanto la sopravvivenza dello stato stesso e di molte delle piccole isole stato del pacifico è a forte rischio nei prossimi anni, ed il protocollo da questo punto di vista è essenziale per loro.

Il segretariato, vedendo che i paesi che avevano già cominciato a schierarsi sull’utilità o meno di una nuova richiesta di un gruppo di contatto, hanno sospeso di nuovo il COP ma questa volta fino a data da destinarsi, per cercare di rimettere a posto le cose.

Di conseguenza, dopo la chiusura del COP è stato sospeso anche il CMP (ovvero il COP/MOP, la conferenza delle parti che hanno aderito al protocollo di Kyoto).
Adesso è davvero difficile stabilire cosa stia succedendo, in quanto tutto procede a porte chiuse.
Domani si aspetta una giornata ancora più calda qui al COP.. rimanete aggiornati!

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