La corsa agli ostacoli è ufficialmente cominciata!
Posted on 10. Apr, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy
Le prime giornate qui a Bonn confermano come il COP15 di Copenhagen si sia risolto in un insuccesso. Mentre abbiamo Paesi come l’Australia o gli Stati Uniti che non ritengono il COP15 un flop, molti altri sostengono la tesi opposta e, in un’istituzione dove tutto è basato sul consenso, una così ampia diversità di vedute non può che farlo considerare difatti un insuccesso.
Inoltre, a confermare la mia tesi che quanto accaduto al COP15 si sia rivelato più un danno che altro, l’argomento “accordo di Copenhagen” sembra essere qualcosa in più di un semplice ostacolo sul proseguimento dei negoziati. Sembra infatti che la spaccatura tra i Paesi che, a questo punto dei negoziati, vogliono continuare a lavorare su quello che è l’accordo di Copenhagen e i Paesi che si rifiutano di farlo chiedendo un nuovo testo negoziale sia diventata consistente.
I delegati cercano già di superare il primo ostacolo..
In particolare, durante le riunioni dell’LCA (azione cooperativa di lungo termine), si sta discutendo molto su quale testo utilizzare per poter cominciare effettivamente a trattare – e qui rientra in gioco l’accordo di Copenhagen: come detto precedentemente, ci sono paesi che lo vogliono utlizzare come base negoziale mentre altri che vogliono utilizzare l’ultimo documento prodotto dal gruppo di lavoro ad hoc sull’LCA (AWG-LCA) a Copenhagen.
La differenza sostanziale dei due, oltre ovviamente al loro contenuto, sta nel fatto che l’ultimo documento dell’AWG-LCA è maturato internamente l’UNFCCC, quindi costruito attraverso i negoziati ed il consenso di tutti i paesi all’interno delle Nazioni Unite, dove tutti hanno diritto ad essere rappresentati e ascoltati, mentre l’accordo di Copenhagen è stato presentato da una cerchia ristretta di paesi a tutti gli altri come un accordo da prendere o lasciare – la Bolivia ha ricordato in sala come nello stipulare questo accordo 160 paesi siano stati tagliati fuori dalle decisioni!
Ma ci sono anche altre divergenze e problemi da risolvere nell’immediato.
Il futuro del Protocollo di Kyoto è ancora avvolto nel mistero. Cosa accadrà alla seconda parte del Protocollo? Sarà ancora in vigore nel 2013? Su questo si discuterà ancora moltissimo, possiamo metterci la mano sul fuoco.
In generale possiamo quindi affermare che in questo weekend si tratta soprattutto sulle questioni organizzative e procedurali, come ad esempio quanti incontri debbano essere fissati da giugno fino a dicembre. C’è chi sostiene due siano sufficienti (USA), chi ritiene che due sia il minimo necessario e ne vorrebbe 4 (la maggioranza dei paesi). Si discute anche su dove questi incontri debbano essere effettuati; il gruppo del G77 e la Cina punta forte su Ginevra e New York per poter assicurare una maggiore rilevanza alle intersessioni e una maggiore copertura in termini di presenze.
La strada che porta al COP16 di Cancun è ancora abbastanza (e relativamente) lunga e questo weekend ha mostrato come le trattative che ci aspettano saranno piuttosto intense.
The Adopter - Andrea Cinquina
Andrea Cinquina è un ragazzo italiano di trenta anni, nato e cresciuto a Pescara, in Abruzzo. Laureato in Economia Ambientale presso l'Universitá di Pescara, ha frequentato un master internazionale di due anni in Svezia sugli studi ambientali e le scienze sostenibili. continua a leggere »
The Adopted - Meet Mara Angeloni
Andrea ha adottato la delegazione italiana, guidata da Mara Angeloni, capo negoziatore presso l'Unione Europea e le Nazioni Unite e responsabile dell'unitá clima presso la direzione per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo.