Cancunhagen?
Posted on 07. Oct, 2010 by Andrea Cinquina in Italy
Se cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia, allora si può dire lo stesso sulle città che ospitanto le conferenze dell’UNFCCC ed il risultato dei negoziati.
Da quando ho iniziato a seguire questo processo sono infatti cambiate (realmente) poche cose, anzi pochissime.
Sembra di sentire sempre gli stessi discorsi di un anno e mezzo fa, con i soliti interventi, le solite discussioni, i soliti problemi.. In effetti una cosa solamente è cambiata: hanno semplicemente rimpiazzato la parola “Copenhagen” con “Cancun”. Per il resto, sempre tutto uguale.
Anzi, sembrerebbe proprio che le cose vadano per il peggio.
Tutte le grandi potenze stanno difatti “sonnecchiando”. La Cina e gli Stati Uniti sono entrambi ferme sui loro blocchi, accusandosi a vicenda (anche se non esplicitamente) di non fare nulla per uscire da questo vicolo cieco.
L’Unione Europea è da un po’ di tempo sorda (e soprattutto muta) su questo argomento; gli stati europei sembrerebbero infatti ben più impegnati nel cercare di risolvere le proprie controversie interne. All’interno del blocco europeo vi è una distinzione netta di vedute tra i paesi che vorrebbero fare decisi passi avanti nel contrastare i cambiamenti climatici (leggasi Germania, Francia o Regno Unito), come ad esempio riducendo ulteriormente le proprie emissioni di anidride carbonica, e altri paesi molto più restii nel prendere forti decisioni di questo tipo (leggasi Italia e il blocco est europeo del quale il nostro paese è ormai portavoce, sempre pronto nel frenare ogni tipo di discussione).
Poi abbiamo i paesi che ospiteranno i prossimi eventi, ovvero il Sud Africa e il Brasile, paesi che per quanto io ricordi sono stati sempre al centro del dibattito durante le conferenze passate ma che qui in Cina non sembrano siano molto interessati a partecipare.
È una situazione preoccupante perché si rischia di buttare al vento un anno di lavoro dove tra l’altro è già successo poco o nulla.
Rispetto l’anno scorso i giorni a disposizione per negoziare sono decisamente di meno. Infatti se vi ricordate lo scorso autunno c’erano le due settimane di Bangkok prima e la settimana di Barcellona poi. Insomma, tre settimane è un tempo relativamente decente per prepararsi al COP, invece quest’anno ci si è accontentati di un’unica settimana qui in Cina, come dire.. non aspettiamoci molto dal COP16. Persino la scelta della sede del COP (Cancun) sembra suggerire che più che una conferenza delle parti questa sarà una vacanza per gli addetti ai lavori!
Il compito di continuare a tenere puntati i riflettori sul processo spetta a noi.. sperando che Cancun non si riveli una nuova Copenhagen!
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joannadafoe
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Andrea Cinquina
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Victor