Grazie Christiana!
Posted on 09. Oct, 2010 by Andrea Cinquina in E.U., Italy
Confesso.. scordatevi tutte le sensazioni negative che ho espresso finora sull’UNFCCC, scordatevi tutte le lamentele su quanto questo processo sia troppo lungo o troppo lento, scordatevi l’inevitabile vena pessimistica che cresce inesorabilmente ogni qualvolta si segue una conferenza sui cambiamenti climatici.. ho cambiato idea!
Si, proprio così.
Vi chiederete come sia possibile. La risposta è facile: questa mattina i trackers hanno incontrato Christiana Figueres, la nuova segretaria esecutiva dell’UNFCCC.
E lei ha totalmente cambiato il mio approccio nei confronti di questa istituzione e questo problema - e non solo il mio a giudicare dall’entusiasmo che ha suscitato in tutto il resto della squadra.
Siamo chiari, in fin dei conti non ha detto molto di più di quanto non abbia già sentito in precedenza, ma il modo in cui ha esposto i suoi concetti, le sue parole, la sua grinta, il suo ottimismo.. penso che non ci sia stato mai nessuno in grado di cambiare in maniera così radicale gli umori dei trackers.
Alla mia prima domanda su cosa pensasse alla fine di questa settimana di negoziati lei ha risposto che, dato il suo carattere, non può che considerarsi ottimista. Uno dei principali obiettivi del segretariato era quello di stabilire un reale piano di azione per il COP16 che si terrà a Cancun (Messico), dato che ad esempio quello preparato per il COP15 si è poi rivelato impossibile da raggiungere poichè al di sopra di ogni aspettativa. Sotto questo punto di vista qui a Tianjin è stato fatto molto in termini di organizzazione dei lavori, ma ora manca la parte più importante, ovvero che i rispettivi paesi seguano questa tabella portando a termine il proprio lavoro.
Ha anche sottolineato come per essere dei trackers maggiormente efficaci dovremmo seguire i negoziatori non solamente qui durante le conferenze, ma soprattutto a casa (nei propri paesi) quando le decisioni vengono prese. Infatti, dato che anche lei fino a qualche mese fa era la negoziatrice per il Costa Rica, ha ricordato di come una volta che i negoziatori vengano qui alle conferenza abbiano in realtà i loro margini di negoziazione già definiti.
Le sue aspettative riguardo Cancun sono anche esse positive. Infatti è vero che non tutti i paesi hanno manifestato la volontà di avere un accordo legalmente vincolante, ma è anche vero che nessuno di loro ha mai detto di opporsi. La cosa da evitare è un altra Copenhagen, mentre l’ideale (ma non possibile) per lei sarebbe che tutti i paesi firmassero il primo giorno un accordo a Cancun per poi rilassarci tutti al mare per due settimane!
Bhè.. come dargli torto!
Ma la parte del nostro incontro più interessante è stata senza dubbio quando ci ha fatto capire la reale difficoltà di questi negoziati (riuscendoci completamente, dato che tutte le precedenti spiegazioni non ci avevano mai convinto pienamente).
Christiana stessa ha confessato che dal di fuori è obiettivamente difficile capire tutti i ritardi e la lentezza del processo, ma se si guardano le cose dall’interno del processo tutto cambia. Ogni parola o addirittura ogni virgola può rappresentare l’interesse di una intera nazione! Solamente partecipando ai meeting interni si capiscono le reali motivazioni dei paesi, perchè quella virgola sia così estremamente importante o meno mentre al di fuori viene percepito solamente il fatto che per tre giorni ci si è soffermati su dove e come quella virgola dovrebbe esser messa.
Per lei (e per tutti noi) il mondo sta affrontando il cambiamento più drammatico che l’umanità abbia mai visto; considerando l’incredibile posta in gioco è totalmente giustificabile se bisogna aspettare anche diversi anni affinchè si arrivi ad una conclusione comune e un protocollo venga adottato. Soprattutto perchè all’interno dell’UNFCCC le decisioni vengono prese secondo il principio dell’unanimità, attraverso il consenso; in poche parole, vengono presi in considerazione gli interessi di tutti gli stati al contrario di altre istituzioni internazionali come ad esempio il fondo monetario internazionale.
Pazienza è la parola d’ordine. A livello internazionale e politico non esiste infatti una soluzione radicale a questo problema, poichè in una notte non si può risolvere tutto. Ci vuole pazienza: il mondo si cambia virgola dopo virgola, parola dopo parola.
Alla fine del nostro incontro ci ha lasciato con una frase per tutti: “la cosa più radicale che possiate mai fare è cambiare voi stessi”.
Quante volte infatti ci lamentiamo dei governi, dei negoziatori o di chiunque altro però magari siamo i primi a non agire secondo come noi stessi vorremmo? Christiana ha giustamente evidenziato: “vedete, noi ora siamo in questa stanza parlando dei problemi relativi ai cambiamenti climatici e su come i governi non facciano abbastanza, eppure tutte le luci qui sono accese anche se, dato che non abbiamo il soffitto, si vede tutto perfettamente”. Ancora una volta ha colto nel segno.
Che dire. Dopo essere usciti eravamo tutti pieni di nuovi ottimi propositi, pensieri positivi, energia, allegria, ispirazione.
Grazie Christiana, le tue parole saranno oro colato durante il prossimo COP.
CANT UNDERSTAND SPANISH~BUT IT SEEMS EVERYONE LOVES Christiana!
That’s not spanish!!!!!!! It’s italian..
But that’s right: everyone loves Christiana because, in a few words, she talks about the importance of every country’s view (at the meeting), against the opinion of international entities (like IMF).
At the interior of UNFCCC, the thought it’s unanimity and consens. And that’s gonna rule the meeting.
“unanimity and consensus”… sorry!